Ci sono tre modi per educare:
con la paura, con l'ambizione e con l'amore.
Non tralasciamo i primi due
(Rudolf Steiner)
Sto leggendo "Educare alla libertà" per chiarirmi un po' le idee sul metodo Waldorf, ideato da Rudolf Steiner, e che oggi rappresenta una delle pedagogie alternative più popolari nel mondo.
Per iniziare vorrei parlarvi del primo grado di scuola previsto da Steiner: l'asilo.
Il materiale nelle scuole dell'infanzia Waldorf è ridotto al minimo. Ci sono matite e gessi, colori, pennelli e creta da modellare.
Ci sono sedie e tavoli ben fatti e alcuni giocattoli semplici e belli da vedere, ma innanzitutto ci sono conchiglie e sassolini, pezzetti di legno di ogni forma, bastoncini e tronchetti usciti dalla falegnameria, ben lisci e levigati per evitare le schegge.
Altrettanto importanti sono oggetti come figure appese alle pareti, decorazioni di terracotta, pezzetti di stoffa, panni, lana, filo, cartone leggero e legno. Tutto questo viene usato soprattutto quando si tratta di celebrare le varie feste annuali.
Il programma nelle scuole che si ispirano a Rudolf Steiner prevede ogni giorno una sua canzone, che può essere accompagnata dal suono del flauto o da uno xilofono.
In particolare nella programmazione della giornata in una scuola Waldorf si tengono molto in considerazione questi principi di metodo:
- il ritmo della giornata va tenuto in considerazione;
- l'insegnamento a periodi rafforza la capacità di concentrazione;
- l'esercizio dell'arte serve per allenare la volontà;
- la parola pronunciata influisce sulla vita di sentimento.
Gli insegnanti offrono presto la possibilità ai bambini di esprimersi con gessi e pennelli in modo che vengano coltivate quelle particolari qualità dell'anima che riguardano l'esperienza fantastica prima che l'avanzare delle relazioni la smorzi.
Il racconto di fiabe arricchisce il disegno e la pittura, offrendo l'occasione di esprimere con semplici accostamenti di colore atmosfere tristi e liete, stati d'animo ed emozioni.
A casa Steiner consiglia ai genitori di produrre per i propri figli giocattoli in materiali naturali e non "finiti", cioè che si prestino a diversi usi e ad essere completati con la fantasia dei bambini.
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