Per passare un pomeriggio primaverile diverso dal solito ecco dirigerci, io e "la mia metà", alla volta di Caravino, comune torinese, famoso per il suo castello gestito e ristrutturato dal FAI.
Il Castello di Masino fu la residenza principale dei conti Valperga che parteciparono attraverso i secoli alla vita politica di molte corti europee, ma soprattutto di quella sabauda come consiglieri ed alti funzionari dei duchi Ludovico di Savoia ed Emanuele Filiberto e di alcuni regnanti come Vittorio Amedeo II e Vittorio Amedeo III.
Alla morte della marchesa Vittoria Leumann, nel 1987, il Castello, dichiarato nel 1988 di alto interesse storico artistico dal Ministero per i Beni Culturali, venne acquistato dal FAI.
Il Castello è circondato da un lussureggiante e gigantesco parco in stile inglese risalente al 1800 che termina con un bellissimo labirinto di siepi appena oltre l'ingresso del Castello.
Nel Castello soggiornò Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours, reggente di casa Savoia, ospite molto assidua del conte Carlo Francesco I di Masino che per lei costruì un appartamento attorno al 1670.
La parte più "moderna" del Castello venne rinnovata attorno al 1780 per opera di due importantissimi esponenti della casata dei Valperga: Carlo Francesco II di Masino, viceré di Sardegna, e l'abate Tommaso Valperga di Caluso, poeta e matematico nonché esponente dell'illuminismo italiano.
Sono opera di questo restauro la grande Galleria dei Poeti, la sala dei Gobelins e la grande sala da ballo realizzata all'interno del torrione circolare.
La visita al Castello, che dura un'oretta, viene effettuata con delle audio-guide totalmente automatiche in gruppi da una decina di persone con l'accompagnamento di un volontario del FAI che, oltre a vigilare ed indicare il percorso, è a disposizione per tutte le domande che possono sorgere durante la visita.
Noi, sfruttando sempre la nostra tesserina di soci FAI, abbiamo potuto visitare gratuitamente il Castello, ma abbiamo scelto di "comprare" il diritto di fotografare gli interni (3,00 euro) così "la mia metà" si è potuta sbizzarrire con gli scatti.
Sono opera di questo restauro la grande Galleria dei Poeti, la sala dei Gobelins e la grande sala da ballo realizzata all'interno del torrione circolare.
La visita al Castello, che dura un'oretta, viene effettuata con delle audio-guide totalmente automatiche in gruppi da una decina di persone con l'accompagnamento di un volontario del FAI che, oltre a vigilare ed indicare il percorso, è a disposizione per tutte le domande che possono sorgere durante la visita.
Noi, sfruttando sempre la nostra tesserina di soci FAI, abbiamo potuto visitare gratuitamente il Castello, ma abbiamo scelto di "comprare" il diritto di fotografare gli interni (3,00 euro) così "la mia metà" si è potuta sbizzarrire con gli scatti.
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