Oggi, per passare una domenica diversa dal solito, ho deciso di visitare la Reggia di Venaria insieme alla "mia metà".
Ieri pomeriggio, per evitare le code, abbiamo acquistato i biglietti tramite TicketOne e abbiamo scelto l'ingresso alle 10.30 (ingressi ogni 30 minuti).
La Reggia, costruita tra il 1658 e il 1679, è un bellissimo esempio di architettura barocca europea.
Allo spettatore si presenta divisa in due parti, anche visivamente: la parte bianca è quella Seicentesca mentre la parte successiva è Settecentesca.
Una volta entrati è possibile acquistare l'audio-guida al prezzo di 4 euro. Noi ne abbiamo acquistata una in due ma il testo letto è praticamente identico a quello sui pannelli.
La visita inizia dal piano seminterrato dove viene presentata la dinastia sabauda, l'espansione del regno e le opere architettoniche costruite dai Savoia soprattutto a torino.
Molto interessante è l'installazione che si trova nelle cucine; e poi anche negli appartamenti reali del piano successivo; che mira a "ripopolare la Reggia" proponendo al pubblico immagini e suoni che si presume fossero tipici del luogo quando questo stava vivendo il suo massimo splendore.
Le ultime sale di questo piano propongono, anche attraverso modelli in scala, l'evoluzione della Reggia.
Il piano rialzato, dopo due sale in cui vengono presentati i "padroni di casa", inizia con il bellissimo Salone di Diana da cui è possibile uscire per visitare i giardini. Io vi consiglio però di terminare prima la visita con l'appartamento dedicato alle dame di compagnia e con l'appartamento dei reali. Proprio qui, a collegare la parte del Re e della Regina a quello degli infanti, si trova la galleria.
La galleria della Venaria misura circa 80 metri ed è la più luminosa nel suo genere. Il pavimento in marmo bianco e verde è stato riposizionato nel restauro del 1998, dopo che per moltissimi anni questo spazio è stato "rovinato" da una destinazione non proprio ottimale per la conservazione: un deposito militare.
Le ultime sale riprendono il tema "storico" trattato nel piano seminterrato: qui viene trattato il tema della decadenza della Reggia, ad opera soprattutto di Napoleone.
Prima di giungere alla chiesa di Sant'Uberto, dove termina la visita, merita un'occhiata la scalinata con i manichini abbigliati con abiti d'epoca.
Nella chiesa di Sant'Uberto, a pianta circolare come San Pietro, è curioso notare i "palchetti" in cui la famiglia regia e i nobili ascoltavano la messa.
Al centro della chiesa domina la cupola, affrescata come trope-oil, e le sculture di quattro dottori della Chiesa. Ai lati quattro cappelle completano l'architettura progettata da Filippo Juvara.
Per accedere ai giardini si passa dalla Torre dell'orologio e, scavalcando dalla destra la Reggia, conduce alla parte retrostante. Questa
Questa di sicuro non è la stagione migliore per ammirare la magnificenza di questo giardino all'italiana ma con un po' di fantasia lo si può immaginare. Specchi d'acqua, aiuole e piante che sono tornate al loro splendore solo recentemente perché Napoleone li aveva fatti totalmente sparire per trasformarli in una piazza d'armi.
Nei giardini si possono trovare anche "reperti archeologici" come la Fontana d'Ercole, totalmente distrutta e riportata alla luce nel corso dei restauri.
Per ricreare l'acqua sono stati utilizzati frammenti di vetro mentre degli alberi sulla sinistra sono stati piantati dove si pensa sorgesse un colonnato.
Ora qualche informazione tecnica:
- il biglietto d'ingresso è di 12,00 (l'intero) più le commissioni (Mediaworld applica un'ulteriore commissione di 4 euro) se si acquista su TicketOne e vale per la visita alla Reggia e ai giardini;
- l'importante è rispettare l'orario di ingresso alla Reggia. Ai giardini si può accedere in un secondo momento, magari dopo aver pranzato;
- la visita alla Reggia dura all'incirca 1 ora e 30 e, durante il percorso espositivo, sono presenti moltissimi servizi igenici;
- moltissimi parcheggi si trovano lungo la recinzione che costeggia i giardini (1 euro all'ora o 7 euro la giornata).
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