giovedì 3 maggio 2012

Progettare un intervento animativo

Quali caratteristiche vede avere un progetto animativo per essere, almeno sulla carta, efficace?

Un passaggio fondamentale in animazione, che spesso viene saltato o considerato con sufficienza è quello della progettazione. Non progettare attentamente porta a distaccarsi dal gruppo; a proporre attività non conformi alle aspettative; ad attivare aspetti socio-affettivi inaspettati e a ricercare competenze troppo differenziate.


Ogni momento animativo è utile che venga pensato come suddiviso in tre parti, ognuna con la sua importanza:
  • accoglienza,
  • sviluppo del tema della giornata,
  • saluti.
Il primo momento, quello dell'accoglienza, ha lo scopo di mettere in relazione il singolo con il gruppo e permette ai nuovi arrivati di presentarsi e conoscere gli altri partecipanti alle attività.

Questo è un momento rituale che richiede giochi brevi, con poche richieste, a cui tutti siano in grado di partecipare.

Il momento centrale della giornata deve sempre iniziare con l'introduzione del tema che verrà affrontato. Questo è importantissimo perché permette di instaurare quel "patto iniziale" che lega l'animatore agli animati: i ragazzi devono avere un'idea di quello che andranno a svolgere nella giornata e nella settimana, non devono affidarsi ciecamente agli animatori. Utile potrebbe essere, a questo scopo, fornire un programma delle attività giornaliere o settimanali anche ai ragazzi.
Le attività proposte devono rispettare alcuni capisaldi:
  • devono essere calibrate sul gruppo (sia sui partecipanti che sullo stato del gruppo),
  • devono attivare le componenti utili al raggiungimento dell'obbiettivo,
  • devono attivare aspetti socio-affettivi coerenti con lo stato del gruppo,
  • devono essere lineari dal punto di vista delle competenze e dei contenuti.

Un valido aiuto nella progettazione ci può venire dalla cornice narrativa in cui l'attività di animazione è inserita. La cornice deve essere un supporto, come il titolo di un telefilm, al cui interno vengono sviluppate le singole puntate: ogni puntata deve avere un titolo e quello che si propone deve essere del tutto coerente con questo.
Ogni singolo intervento animativo deve portare il gruppo a crescere passando per le sue naturali fasi fisiologiche:
  • conoscenza (omologazione al gruppo),
  • interazione (emersione delle specificità personali),
  • cooperazione (messa in azione del gruppo),
  • disgregazione del gruppo.

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