Cosa fare in estate, soprattutto quando si hanno dei bambini?
Io non ho figli, ma lavoro come educatrice in centri estivi e sono una "figlia". I miei genitori, tutte le estati, mi portavano a visitare qualche cosa di curioso vicino a dove andavamo al mare, alla nostra casa in montagna,... Un modo per farmi apprezzare le bellezze della "nostra Italia" e scoprire insieme posti nuovi che magari neanche loro avevano visto. Lo stesso ho fatto io con i miei ragazzi dei centri estivi, ho sempre scelto escursioni sul territorio: vicine (quindi poco costose in termini di pullman), curiose ed insolite.
Oggi vi propongo l'ultima gita in ordine di tempo studiata con i miei genitori... Destinazione passo San Marco (1992 m.s.l.m).
Noi abbiamo raggiunto il passo dal versante bergamasco posteggiando nei pressi del Rifugio Passo San Marco 2000, un rifugio di recente costruzione che si trova proprio sul ciglio della strada sulla destra.
Dopo aver lasciato la macchina abbiamo iniziato la nostra "escursione" a piedi. Imboccando la strada asfaltata sulla sinistra abbiamo raggiunto la casa cantoniera che sul suo muro esterno riporta alcuni lastroni su cui è disegnato il "leone di San Marco" e un ricordo di Papa Pacelli. Questo è uno dei più antichi rifugi sulle Alpi e risale al 1593.
La casa cantoniera, come il passo vero e proprio, si trovano sulla "Via Priula", una strada del XVI secolo che collegava la città di Bergamo con quella di Morbegno.
La strada venne tracciata per facilitare lo scambio commerciale tra la Repubblica di Venezia (che governava sull'intera provincia di Bergamo) e la Svizzera che fino al 1797 governava sul territorio valtellinese (la Valtellina appartenne ai Grigioni dal 1512 al 1797).
Il tracciato partiva da Porta San Lorenzo (oggi Porta Garibaldi) a Bergamo e risaliva la Val Brembana superando Sedrina, Zogno, San Pellegrino Terme, San Giovanni Bianco, Piazza Brembana, Olmo al Brembo e Mezzoldo per poi iniziare la sua discesa una volta superato il Passo. Sul versante Valtellinese la via toccava il paese di Albaredo per San Marco prima di giungere a Morbegno. Questo tracciato venne costruito ex novo con l'impiego di ingenti somme da parte della Serenissima che pensò di rientrare delle spese applicando una gabella aggiuntiva alle zone interessate oltre alla manutenzione della via.
A sdestra della casa cantoniera è possibile raggiungere in una ventina di minuti il passo vero e proprio percorrendo parte della "Via Priula" ancora in buonissime condizioni e ben segnalata.
Il sentiero offre una bellissima vista sulla vallata bergamasca e permette di ammirare, in questo periodo, la flora alpina tipica di questa parte delle Alpi.
Una volta raggiunto il colle vi consiglio di "cercare" tra i prati le sculture di Angelo Gabriele Fierro.
Lo scultore di Cerviana (Avellino) da anni residente a Morbegno (Sondrio), partendo da materiali naturali, ha dato vita alle rocce creando una serie di volti ed esseri che sembrano vegliare sul passo.
Da questo punto è possibile partire per altre escursioni di interesse storico e naturalistico, in particolare vi segnalo che proprio da questo "lucertolone" parte il sentiero che porta alle trincee della prima guerra mondiale.