La prima vera e propria scuola di danza moderna, organizzata e strutturata in base a un metodo d'insegnamento con un suo valore formativo sostanziale, fu la "Denishawn", l'istituzione che preparò i grandi creatori della "modern dance" americana: Martha Graham, Doris Humphrey, Charles Weidman. La scuola, fondata da Ruth St. Denis e Ted Shawn, fu la fortunata combinazione di due personalità artistiche diverse e complementari, che riversarono in quest'unica istituzione la rispettiva energia creativa, dando origine, tramite la loro unione, a una struttura autonoma, cioè a qualcosa di ben diverso dai suoi fondatori.
L'incontro tra i due danzatori risale al 1914, quando entrambi avevano alle spalle alcuni anni di originalissime esperienze artistiche. A quel tempo la St. Denis era una danzatrice che aveva già fatto parlare molto di sé.
La prima rappresentazione di "Radha", la danza che Ruth St. Denis volle sempre considerare il proprio capolavoro, si svolse a New York nel 1906. In "Radha" essa si presentava a piedi scalzi, ornata solo di qualche gioiello di rame sul corpo nudo, avvolta nel fumo dell'incenso, severa e immobile come la statua di bronzo della divinità indiana; di fronte a lei i fedeli si prosternavano nel rituale dell'adorazione. [...]
Il pubblico rimase concertato, la stampa commentò con titoli sensazionali lo spettacolo di questa "hindu del New Jersey", e sottolineò la sensualità irresistibile di colei che venne addirittura definita come la creatrice di un nuovo culto. Lo scalpore non fu inferiore a quello che qualche anno prima avevano suscitato le tuniche di velo indossate da Isadora. [...]
La St. Denis cerca sempre nella danza l'espressione di un significato essenzialmente religioso: ma il cristianesimo dualistico della cultura occidentale non soddisfa le sue esigenze artistiche, non potendo rappresentare, nella sua estrema decadenza, il simbolico obbiettivo finale della sua ricerca, vale a dire un uomo totale, che abbia, come lei stessa afferma, "una concezione più nobile di se stesso". Per questi motivi essa volge lo sguardo verso l'Oriente, verso quella filosofia hindu che, nella sua prospettiva, incarna l'espressione più alta dell'essere intero, come fusione di corpo e spirito, come compenetrazione di arte e religione: questo, secondo lei, deve essere il senso della danza. [...]
Ciò che resta come il contributo fondamentale di Ruth St. Denis è l'aver, per così dire, aperto alla danza occidentale le porte dell'Oriente, sia facendo uso dei profondi temi religiosi propri di una civiltà diversa dalla nostra, sia studiandone e mettendone in pratica le raffinatissime tecniche corporali, che offrivano alla danza un mondo di nuove possibilità per la ricerca e l'elaborazione di nuovi moduli gestuali.
L'incontro con Ted Shawn avvenne nel 1914 e i due danzatori decisero di sposarsi in brevissimo tempo, poche mesi dopo essersi conosciuti. Dalla loro unione artistica nacquero le "Denishawn Schools", le quali costituirono la prima vera e propria struttura didattica autonoma di danza moderna, e la "Denshawn Dancers Company", che, fino al 1931, anno in cui avvenne la separazione artistica dei suoi due fondatori, fu una compagnia attivissima in tutto il mondo. La prima scuola di Denishawn fu aperta a Los Angeles nel 1915 e vi studiarono, fra gli altri, Martha Graham, Doris Humphrey e Charles Weidman, che in pochi anni entrarono a far parte della compagnia.
Edwin Myers (Ted) Shawn giunse alla danza dopo aver abbandonato la teologia; aveva infatti compiuto alcuni anni di studio per divenire predicatore evangelista quando si rese conto, come egli stesso scrive nella sua autobiografia (One Thousand and One Night Stands), che il suo unico vero pulpito poteva essere il teatro. Era convinto che la danza potesse essere uno degli strumenti artistici più efficaci per riflettere i grandi valori dell'uomo e il tema essenziale della ricerca umana del divino, e per questo affermava che "chi conosce il potere della danza conosce il potere di Dio". Deluso dalla tecnica accademica del balletto classico, che non rispondeva alle sue esigenze di danza totale, cercava la completezza di un nuovo modo di danzare che fosse contemporaneamente espressione di ricerca intellettuale, di impulsi sessuali e di comunicazione con gli altri tramite il movimento. Aspirava cioè alla costituzione dell'unità dell'uomo, perseguibile, nella sua prospettiva, soltanto attraverso il ritmo: "La danza così concepita", affermava, "è insieme morale e religione perché è l'espressione più alta dell'essere intero nella sua responsabilità nei confronti degli altri: più via abbiamo, più possiamo comunicare agli altri".
Convinto che la tecnica del balletto occidentale non fosse in grado da sola di riflettere all'esterno i grandi temi umani verso i quali tendeva la sua ricerca, Ted Shawn si applicò con entusiasmo allo studio delle danze etniche, che in futuro sarebbero state incluse nel repertorio di Danishawn. Credeva fermamente che compito del danzatore fosse l'evoluzione delle proprie categorie motorie tenendo fermo, come punto di partenza per tale evoluzione individuale, l'uso delle più svariate forme e tecniche di danza di tutto il mondo, che offrivano una gamma vastissima di possibilità da sviluppare. In questa prospettiva studiò la danza primitiva, orientale e spagnola, e lavorò sulle forme etniche della danza cercando di trasformarle secondo la propria personalità espressiva. Il suo contributo al sistema didattico di Denishawn fu fondamentale: tramite Shawn, infatti, il vocabolario dei movimenti fu arricchito dall'apporto di moduli di danza popolare e di danza primitiva. Shawn vi inserì, inoltre, una propria versione liberamente adattata del balletto che, a suo parere, se usato come tecnica di preparazione fisica, poteva contribuire a fortificare ed elasticizzare il corpo.
Obbiettivo fondamentale della sua ricerca fu inoltre lo sviluppo della danza maschile. Sentendo fortemente l'esigenza di restituire alla sua arte quella forza virile che aveva scoperto come componente essenziale della danze popolari e primitive (una componente che, nella fase di decadenza del balletto, si era totalmente spenta per far posto a una fatua leziosità falsamente femminile), Ted Shawn si applicò allo studio storico delle differenze tra movimenti maschili e femminili, elaborando tutta una sua concezione sulle caratteristiche peculiari ai due tipi di movimento. In base a tale concezione restituì al danzatore una sua funzione espressiva autonoma, non limitandone più le capacitò al banale ruolo di supporto secondario della ballerina. Dopo la sua separazione dalla St. Denis, creò una compagnia di soli danzatori uomini. Volle poi lavorare in particolare sulla formazione della gestualità più consona allo spirito dell'uomo americano, elaborando sistematicamente una teoria di movimento a uso degli atleti.
Ma il contributo più importante di Ted Shawn alla creazione della danza moderna fu senza dubbio il suo studio delle leggi regolanti i movimenti in base agli impulsi emozionali fondamentali. Le teorie sulla mimica di François Delsarte (1811-1871) costituirono il suo costante punto di riferimento per tale studio, ed è sempre al teorico francese che Shawn attribuisce nei suoi scritti la funzione di vero e unico maestro e ispiratore del proprio lavoro. In "Every Little Movement" il danzatore espone con intelligenza le teorie di Delsarte, il quale non aveva mai pubblicato direttamente i suoi studi sul movimento. [...]
Ted Shawn fu il primo danzatore a comprendere in pieno l'importanza del delsartismo; il sistema didattico che mise in atto nelle scuole di Denishawn si basava interamente sulle leggi del teorico francese. Gli esercizi elaborati da Shawn rappresentavano un tentativo costante di applicazione di regole quali il principio dell'espressività come sola possibile essenza del gesto, o la legge motoria basata sulla considerazione del torace come fondamentale parte motrice del corpo.
Si è visto come Ruth St. Denis contribuisse al sistema Denishawn tramite l'apporto della sua vasta conoscenza sulle danze orientali e sullo sviluppo delle fasi religiose nella danza.
Quest'insieme diede luogo a una struttura straordinaria, di importanza fondamentale per gli sviluppi successivi: infatti, seppur spesso nell'entusiasmo della ricerca si finisse per eccedere in un eclettismo che rasentava la confusione, Denishawn rappresentò storicamente un vero e proprio fulcro di idee originali, in quanto mise a disposizione dei futuri grandi danzatori una gamma vastissima di spunti nuovi, materiale ricco di implicazione che avrebbero potuto essere fecondamente sviluppare.
Da: La danza moderna di L. Bentivoglio
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