Quest'estate, con la "mia metà", avevamo in programma un tour della Svizzera in camper ma visto la tonsillectomia, le emorragie che mi sono venute dopo una settimana e l'ancora scarsa alimentazione abbiamo optato per una cosa più soft: 5 giorni a Livigno.
Livigno è un comune italiano di poco più di 6000 abitanti della provincia di Sondrio, in Lombardia, ed uno dei comuni più popolati posti sopra i 1500 metri di altitudine. Nel territorio comunale è compreso anche l'abitato di Trepalle, che si sviluppa fino a 2250 metri s.l.m., e che è a tutti gli effetti l'abitato più alto d'Europa.
Livigno è attraversata da un torrente, lo Spol, che convoglia le sue acque nell'Eno e da questo nel Danubio.
L'origine di Livigno non è del tutto nota ma si sa che nell'ottavo secolo l'abitato venne ceduto dal Convento dei Cappuccini di Mazzo alla Comunità di Bormio in cambio di una botte di vino.
I rapporti economici, sociali e politici erano prevalenti verso la confinante area Svizzera dei Grigioni , anzichè verso i padroni di Bormio verso i quali era in atto un contenzioso permanente. Allo stesso tempo si mantenevano importanti rapporti sociali con l'Engadina anche per la maggiore facilità di accesso.
Nel 1600 - 1700, grazie all'appoggio svizzero, Livigno riuscì ad ottenere importanti riconoscimenti da Bormio e alla fine del 1700 l'Impero Austriaco riconobbe ufficialmente l'autonomia della Comunità di Livigno; mentre nel 1805 il Comando di Napoleone di Morbegno emise un decreto di riconoscimento ufficiale delle franchigie di Livigno.
Con la Legge 17 luglio 1910, n. 516, Livigno venne istituita come zona extradoganale e da allora è esente da alcune imposte, come ad esempio l'IVA. Le origini della zona franca si fanno risalire, però, a tempi molto antecedenti: sin dal 1538 la Contea di Bormio concesse alla comunità di Livigno speciali deroghe che vennero successivamente riconfermate nel corso dell'Ottocento e del Novecento.
Per il nostro soggiorno abbiamo scelto un
hotel appena fuori dal centro, sulla discesa che da Trepalle porta all'isola pedonale, ben collegato con il resto di Livigno da due linee gratuite di autobus (la verde e la blu).
Prima di partire avevamo fatto molti progetti sulle cose da vedere e da fare ma una nevicata imprevista, il 30 Agosto ci ha "costretto" a rivedere un po' i piani.
Sfruttando il paesaggio "invernale" abbiamo deciso di pranzare al
Mottolino, in estate un Bike Park ed in inverno la partenza per bellissime sciate. Il rifugio si trova proprio alla fine della moderna telecabina che in poco più di 10 minuti porta dal paese alla vetta.
In estate viene proposto un biglietto molto conveniente che permette di acquistare il biglietto di andata/ritorno e il pasto al rifugio (si può scegliere tra tutto il menù) a 23,00 euro.
Domenica 1 Settembre, sfruttando la bella giornata abbiamo deciso di "tornare in Italia" con le ferrovie svizzere.
Dopo aver guardato tutti i volantini che pubblicizzano viaggi organizzati da Livigno per il Trenino Rosso abbiamo deciso di fare tutto da noi: in macchina, attraverso il Passo della Forcola, abbiamo raggiunto la fermata Diavolezza dove abbiamo potuto fare i biglietti alla macchinetta automatica (in italiano e con possibilità di pagare con carta di credito, evitando così resto in franchi e cambio sconveniente).
La fermata di Diavolezza ha alcuni vantaggi: un grandissimo parcheggio gratuito proprio di fronte ai binari e la possibilità di ammirare bellissimi paesaggi nel tragitto verso Tirano, il capolinea italiano.
La prima attrattiva, segnalata anche da un nastro registrato in molte lingue, è la fermata al Passo del Bernina, a 2253 m. s.l.m., sulle sponde del Lago Bianco.
Da questo punto inizia la discesa verso Poschiavo, passando per l'Alp Grum (2000m s.l.m.) e per caratteristici paesini svizzeri, ottimi punti di partenza per passeggiate a piedi o in montain bike.
Il trenino costeggia poi il Lago di Poschiavo con la sua stupenda cornice di montagne.
Il tragitto è poi una lunga discesa fino ad uno dei simboli della ferrovia retica: il viadotto elicoidale di Brusio che permette al trenino di affrontare dolcemente i trenta metri di dislivello.
A lato della ferrovia è possibile osservare una costruzione in pietra simile ad un igloo, anticamente usata per la conservazione dei cibi.
Una volta giunti a Tirano abbiamo avuto giusto il tempo di pranzare in un bellissimo ristorantino nel centro storico prima di riprendere il treno.
Lunedì, complice un'altra bella giornata, abbiamo deciso di camminare un po': partendo dall'hotel abbiamo preso la pista ciclo pedonale in direzione latteria: la passeggiata costeggia il fiume Spol su un tracciato pianeggiante, asfaltato e circondato da prati e aree gioco/pic nic.
Giunti alla Latteria di Livigno, dove è possibile effettuare visite guidate ed assaggiare i prodotti tipici, è possibile continuare su un tracciato sterrato fino al
Ristoro Val Alpisella.
Il sentiero costeggia il Lago di Livigno ed è percorribile sia a piedi che in bici per un tratto di quasi 3 km che porta prima al Ponte delle Capre e dopo pochi metri al ristoro dove è possibile pranzare al self-service o al ristorante.
L'ultimo giorno di vacanza, come tutti i turisti che raggiungono Livigno per una giornata, ci siamo dedicati allo shopping salutando così la cittadina valtellinese.