Essere autistici non significa non essere umani, ma essere diversi. Quello che è normale
per altre persone non è normale per me e quello che io ritengo normale non lo è per gli altri.
In un certo senso sono mal equipaggiato per sopravvivere in questo mondo, come un
extraterrestre che si sia perso senza un manuale per sapere come orientarsi. Ma la mia
personalità è rimasta intatta. La mia individualità non è danneggiata. Ritrovo un grande
valore e significato nella vita e non essere guarito da me stesso.
Concedetemi la dignità di ritrovare me stesso nei modi che desidero; riconoscete che siamo
diversi l'uno dall'altro, che il mio modo di essere non è solo una versione guasta del
vostro. Interrogatevi sulle vostre convinzioni, definite le vostre posizioni.
Lavorate con me per costruire ponti tra noi.
(Jim Sinclair)
Questa settimana per me è iniziata una nuova avventura: quest'anno lavorerò in modo continuativo con un bambino autistico che frequenta il secondo ciclo delle elementari.
L'autismo viene considerato dalla comunità scientifica internazionale un disturbo pervasivo dello sviluppo e si manifesta entro il terzo anno di età con deficit nelle seguenti aree:
- comunicazione;
- interazione sociale;
- immaginazione.
La caratteristica più evidente nell'autismo è l'isolamento: i bambini autistici spesso non rispondono al loro nome, evitano lo sguardo e appaiono inconsapevoli dei sentimenti altrui e della realtà che li circonda.
Essenziale, quando si inizia un lavoro con un bambino autistico, è acquisire il maggior numero possibile di informazioni da quanti stanno nella sua rete: famiglia, insegnante di sostegno,... in modo da riprodurre, sin da subito, gli stessi schemi di comportamento (organizzazione giornaliera, ricompense, momenti di pausa,...).
Per preparare il bambino all'incontro con una nuova persona può essere molto utile; oltre a prepararlo a voce; fornirgli una fotografia qualche giorno prima in modo che il bambino possa guardarla e riconoscere fin da subito il "nuovo adulto" quando lo incontrerà di persona. L'uso delle fotografie può essere molto utile anche per ricordare durante l'anno, o l'estate, i volti ed i nomi di compagni di classe ed insegnanti.
Durante il primo incontro è molto utile riproporre la routine a cui il bambino è abituato utilizzando gli stessi strumenti che famiglia ed insegnanti hanno già messo in atto e che il bambino conosce.
Nel mio caso utilizziamo quatto cartellini che indicano altrettante pause che il bambino può chiedere durante l'orario di scuola (in aggiunta all'intervallo). In queste pause il bambino può scegliere liberamente cosa fare: disegnare, giocare da solo o giocare con me per un tempo prestabilito (10-15 minuti per le prime due pause e 5-10 minuti per le ultime due).
L'insegnate di sostegno usa poi la "token economy" per il rientro in classe dall'intervallo (dopo 6 "gettoni" il bambino viene ricompensato con un'ora di pc in cui può utilizzare software didattici) e per il buon comportamento durante tutta la giornata (dopo 8 "gettoni" riceve un regalo dai genitori).