Sempre par di sentire ruggire di sotto le batterie, o di veder tra le casematte le granate degli assedianti sollevando tempeste di schegge, e soldati boccheggiar per le scale, e giù nella valle, e poi fianchi del monte, saltar in aria cassoni d'artiglieria, e masse di truppa sbaragliarsi urlando per i boschi, sparsi d'affusti stritolati e di membra umane.
Edmondo De Amicis
Una torre imponente, in parte crollata, accoglie i visitatori che raggiungono Fenestrelle da Villar Perosa. I resti sono quelli della Ridotta Carlo Alberto, che nel 1836 venne costruita per rimpiazzare l'obsoleto Forte Mutin.
Il fabbricato non è che un soldato acciaccato dalla Seconda Guerra Mondiale posto a presidio della grande muraglia armata piemontese.
La seconda fortificazione al mondo per estensione nacque dall'idea di Ignazio Bertola che iniziò a progettarla nel 1727.
La prima parte visitabile, arrivando alla Fortezza, è in realtà la più recente: il Forte San Carlo, infatti, fu iniziato nel 1740.
Entrare dal ponte levatoio è come fare un viaggio nel tempo: la piazza d'armi, i palazzi, la chiesa, i quartieri militari, ...
L'edificio più affascinante è sicuramente il Palazzo del Governatore, fulcro nevralgico di tutta la fortezza, con una bella facciata abbellita da cornici e modanature finemente scalpellate dai mastri scalpellini provenienti da tutto il nord d'Italia.
Sul lato opposto della Piazza d'Armi il Palazzo degli Ufficiali, fatto costruire per volere di Vittorio Amedeo III, ospitò per anni la prigione di Stato ed il reclusorio militare per gli ufficiali.
Sulla piazza sorge anche la chiesa, l'edificio religioso più grande mai realizzato in una fortezza alpina europea.
Sotto il Palazzo degli Ufficiali ecco fare capolino la parte più nobile del forte, la Porta Reale, ingresso principale riservato agli esponenti delle "nobili reali corti", dei loro ambasciatori e degli alti ufficiali.
I re d'Italia, in realtà, visitavano il forte solo per brevissimi periodi, per lo più per dedicarsi alla caccia, non potendo ospitare in questa residenza balli e banchetti a causa dello spazio ridotto e del freddo intenso.
Questo però non è l'unico forte, la fortezza ospita infatti al suo interno anche il Forte Tre Denti ed il Forte Tre Valli uniti tra loro da una scala coperta sormontata da risalti.
Una gradinata titanica, come una cascata enorme di muraglie e scaglioni...
Così De Amicis descriveva le 28 postazioni per artiglierie , disposte a gradoni, chiamate risalti.
Il forte è visitabile grazie ad un'associazione che propone anche delle bellissime visite guidate di diversa lunghezza. Tutte le informazioni possono essere trovate
qui.