Grazie a MaggioDonna; progetto promosso dalla Consulta Femminile della provincia di Varese; sarà possibile entrare gratuitamente dalle 16.00 alle 19.00 di giovedì 17 - 24 - 31 Maggio al
Maga, il Museo d'Arte di Gallarate.
Il biglietto omaggio darà diritto alla visita della collezione permanente, della mostra "Long Play. XXIV edizione del Premio Città di Gallarate" e di "Abitare Minimo. Una ricerca sull'essenzialità dell'abitare".
La collezione permanente del museo comprende più di 5.000 opere tra dipinti, disegni, istallazioni, ceramiche, libri d'artista, opere multimediali, fotografie, oggetti di design e opere di grafica. Un percorso espositivo che si propone di offrire ai visitatori un ricco ed articolato panorama delle forme artistiche che sono comparse sulla scena nazionale dalla metà del Novecento ai giorni nostri.
In questa sezione numerose sono le opere donate dal Premio Città di Gallarate e dagli artisti, altre concesse in deposito temporaneo da collezionisti privati.
La mostra "Long Play. XXIV edizione del Premio Città di Gallarate" è l'espressione del premio che la città ha fondato nel 1949 con il preciso scopo di fondare la Civica Galleria d'Arte Moderna che verrà poi fondata nel 1966.
Il titolo dell'edizione 2012 prende spunto dalla realtà analogica: nei videoregistratori il long play è la funzione che permette ad una videocassetta da 180 minuti di diventare da 360. Questa metafora vuole esplicitare le due tendenze che l'arte sta vivendo in questo preciso periodo storico: da una parte l'arte accelera, incita e alimenta; dall'altra molti artisti sentono l'esigenza di fermarsi.
Le opere selezionate dalla commissione sono sei e la loro presentazione può essere letta sul
sito del premio.
La mostra "Abitare Minimo. Una ricerca sull'essenzialità dell'abitare" è stata realizzata in collaborazione con il Master "Paesaggi straordinari" del Politecnico di Milano ed è curata dagli architetti Paolo Mestriner e Massimiliano Spadoni.
La mostra propone progetti che rimandano all'idea di architettura in armonia con il territorio che la accoglie.
All'interno del percorso espositivo sono presenti anche i risultati del concorso per architetti Under 40 "Abitare Minimo nelle Alpi".
Sfruttando questa opportunità ieri, insieme alla mia mamma, sono andata a visitare il museo che si trova vicino al cimitero monumentale di Gallarate, a quattro passi dalla stazione.
Pur non essendo come il "cimitero monumentale" di Milano, anche il "cimitero monumentale" di Gallarate conserva alcune opere di alto valore artistico di
Adolto Wildt,
Vittorio Tavernari e Carlo Bonomi.
Il cimitero, nella forma attuale, fu progettato nel 1865 da
Camillo Boito che fece costruire le cappelle di recinzione ed il sepolcro della famiglia Ponti; tutte costruzioni che manifestano la volontà di essere "vere": "i materiali sono quel che paiono; non c'è cemento né stucco..." scriveva Boito nel 1867 spiegando il suo operato. Lo stesso Boito sarà il fautore, alcuni anni dopo (1874), della costruzione del nuovo ospedale civico di Gallarate (ma più avanti farò un post dedicato).
La sede espositiva del Maga è una struttura inaugurata nel 2010 dopo il trasferimento della Galleria Civica dai locali della questura situata dalla parte opposta dei giardini pubblici.
Il polo espositivo è composto da due edifici attigui: il primo è un fabbricato industriale degli anni Trenta mentre il secondo è stato progettato ex novo dagli architetti Provasoli, Miano e Moretti.
AL piano terra è presente il bookshop, la biglietteria e il bar oltre allo spazio espositivo per le mostre temporanee.
"Long Play. XXIV edizione del Premio Città di Gallarate" è la prima che si incontra e viene presentata da un foglio in cui sono spiegate tutte le opere in concorso (il catalogo costa 15 euro ed è disponibile nel bookshop).
Arrivati al termine si gira a destra e si entra in "Abitare Minimo. Una ricerca sull'essenzialità dell'abitare", dalla fine però. Quindi o si guarda la mostra al contrario, come abbiamo fatto noi, o si deve cercare l'inizio.
Attraverso le scale o con l'ascensore possibile raggiungere il secondo piano dove ha inizio la collezione permanente.
Molti i dipinti in prestito o in restauro non sono però stati sostituiti almeno con una foto. Inoltre l'opuscoletto che viene consegnato all'ingresso come "guida" alla collezione non presenta le opere nell'ordine di visione ma seguendo un filo "discorsivo" utile ha chi ha redatto il testo.
La qualità delle opere presenti, comunque è molto elevata (si passa ad esempio da Munari a Fontana) e il poco pubblico presente ha sicuramente facilitato la visione.
La visita alla collezione continua nel piano inferiore con la Collezione Cascioli, donata nel 2002 al museo.
L'ultima parte può essere intitolata "Dagli anni Settanta ai giorni nostri" e attualmente è in fase di risistemazione visto che molti quadri sono "accatastati" e non sono presenti le didascalie.
All'interno del bookshop una buona sezione è dedicata ai libri per bambini e tra questi vi voglio segnalare "Il topino dagli occhi verdi e la topina dagli occhi blu":
Un libro costruito intorno ad un buco da cui si affaccia il topino Noè mentre dalla parte opposta appare un occhio blu.A chi potrà appartenere? E' questa la domanda che permea il libro.
Lo scrittore/illustratore Bob Gill gioca con soli quattro colori: bianco, nero, verde e blu per scrivere questo libro divertente che vuole mostrare le "unicità" anche in esseri all'apparenza simili e come queste "unicità" spesso spaventino.
Con questo post partecipo anche al Venerdì del Libro di
Homemademamma.