La Valle d'Aosta offre la possibilità di visitare moltissimi castelli, molti conservati magnificamente fino ai giorni nostri.
Alcuni li ho visitati nel corso di questi giorni usufruendo, anche, degli sconti offerti dalla "GranParadiso tourist card". Una cosa da segnalare è che tutti i castelli possono essere visitati solo accompagnati da un guida turistica (visite solitamente ogni mezz'ora).
Il primo castello che ho visitato è quello di Sarriod de la Tour.
L'impianto più antico di questa struttura comprendeva la torre centrale a pianta quadrata . La configurazione attuale, invece, riprende il modello adottato nella fondazione dei primitivi castelli valdostani del X-XII secolo.
All'interno è possibile visitare la cappella; i cui affreschi risultano "mutilati" dall'inserimento della volta; e la famosa "sala delle teste" che prende il nome dalle 171 mensole scolpite che sorreggono il soffitto.
Molto più famoso è sicuramente il castello di Fenis risalente alla prima metà del 1200.
Lo splendore del castello si deve senza dubbio a Bonifacio I di Challant che promosse una cospicua campagna di lavori, adattando l'austera dimora fortificata alle esigenze della vita borghese.
All'interno della struttura, che ha subito un profondo restauro tra il 1936 e il '42, si può ammirare tra le altre cose il cortile e il ballatoio, completamente affrescati. All'interno, poi, si possono ammirare degli arredi appartenenti al "museo dell'ammobiliamento valdostano".
Il castello di Sarre deve la sua fama per essere stato la dimora di caccia di Vittorio Emanuele II e Umberto I di Savoia.
Il Castello Reale di Sarre divenne, dal 1869 il quartier generale utilizzato dal re per le sue spedizioni nelle valli di Cogne, Rhemes e Valsacarenche.
Per ospitare il primo re d'Italia la dimora subì alcune modifiche che cambiarono il profilo della costruzione del XIII secolo.
Tre sono i piani visitabili e, tra le sale presenti, quella che mi ha maggiormente colpito è senza dubbio la "Galleria dei trofei" e il "Salone dei Trofei" alle cui pareti sono appese centinai di corna di ungulati disposte a creare una decorazione che ben si fonde con gli affreschi sui muri e sui soffitti.
Diverso da tutti i precedenti è il castello di Introd, ancora abitato ai giorni nostri e visitabile solo il pomeriggio nei mesi estivi.
Il castello primitivo risalirebbe al XII secolo, ma l'attuale costruzione nasce da un grosso restauro di inizio '900 commissionato dal Cavalier Gonella. Nell'antica struttura restano solo la torre, la cucina e una decina di metri del muro perimetrale sud.
All'interno è visitabile il piano terra, la cucina e, dall'esterno, il granaio.
L'ultimo castello che ho visitato nel mio "tour" è stato quello di Issogne.
Nel XII secolo il sito era di proprietà del vescovo di Aosta che nella seconda metà del '300 infeudò Ibleto di Challant, personaggio di spicco della corte sabauda. Proprio Ibleto trasformerà il primo insediamento in una dimora signorile, degna di ospitare nel 1414 l'imperatore Sigismondo di passaggio in Aosta.
All'interno è possibile ammirare la bellissima fontana del melograno, il porticato con le lunette illustrare e le stanze signorili.
Su molte pareti è possibile ammirare dei geroglifici: non atti di vandalismo ma notazioni lasciate da medicanti, viandanti, ... che si trovavano a passare per il castello in età medievale.
Maggiori informazioni sui castelli possono essere trovate sul
sito della regione Valle d'Aosta. Importante è segnalare che all'interno dei castelli non è possibile fotografare in quanto tutti i diritti d'immagine appartengono alla Regione Valle d'Aosta, per questo tutte le mie foto sono dall'esterno (foto di
Marco Lazzarino).