venerdì 10 giugno 2011

Venerdì del libro: letteratura della disabilità e della diversità

Oggi, per il "Venerdì del libro", vorrei proporre alcuni testi che entrano nel filone della letteratura della diversità e della disabilità. In particolare vorrei proporre testi appartenenti a due "sotto categorie": la letteratura carceraria e la letteratura della disabilità.
La letteratura carceraria si divide in:
  • trattati di criminalistica;
  • autori non criminali e carcerati che scrivono di criminalità;
  • testi scritti da detenuti.
Il testo di poesie che vorrei presentarvi rientra nell'ultimo sottogruppo ed è stato scritto da Alfredo Bonazzi, condannato all'ergastolo nel 1960 per l'uccisione di un tabaccaio a Milano.
"Ergastolo Azzurro", pubblicato nel 1971, è il secondo titolo dell'autore e contiene, tra le altre, questa poesia:

Manicomio giudiziario

(Imbrigliato - ricordi?
tremavi in piena estate
con brividi squillanti
ai polsi, alle caviglie,
negli orologi di canapa ruvida.
Ti erano compagni di quell'orgia
- ma tu dimenticali -
i giorni di buio e raccapriccio
e gli aciduli mattini
sulle labbra spaccate.
Su tutto: un sapore di fiale.)

Grida!
Grida adesso vittoria
se nel tuo giorno verticale
perfida viene ancora
(ma non può farti male, ora
l'ombra di sole
di quel tuo corpo in croce.

Per quanto riguarda la "letteratura della disabilità" vi propongo due testi scritti da due differenti punti di vista.


Questo romanzo, scritto da Giuseppe Pontiggia, pur non essendo autobiografico attinge da fatti personali dell'autore a cui vengono aggiunti episodi fantastici. L'immagine che viene data del figlio disabile è caleidoscopica, non pietistica.
Molto bella la frase da cui poi nasce il titolo del libro che viene fatta pronunciare da un medico:

"Questi bambini nascono due volte. Devono imparare a muoversi in un mondo che la prima nascita ha reso difficile. La seconda dipende da voi."



Da questo libro è stato tratto anche un film del 2004 con Kim Rossi Stuart: "Le chiavi di casa".


"Sirena, mezzo pesante in movimento" di Barbara Garlaschelli, è un testo totalmente autobiografico dove l'autrice racconta, dal momento del suo tuffo mal riuscito in mare, tutto il suo calvario fatto di ospedali italiani e cliniche straniere. Un viaggio alla scoperta di un nuovo sé, limitato nell'uso delle gambe.
La narrazione, sostanzialmente cronologica, è tutta in prima persona con la sola incursione del diario del padre. Il ritmo, dapprima lento, tende a velocizzarsi al ritmo della guarigione lasciando spazio a momenti comici e romantici.

4 commenti:

  1. Tematiche delicate ed importanti. Anche io ho letto di libri che parlano di disabilità, di diversità... Aiutano a riflettere.

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  2. Ciao,
    mi associo al commento di Stefania, è un tema che a me è molto caro.
    Grazie per aver condiviso questi titoli

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  3. Gli ultimi due testi che ho consigliato a me piacciono molto perché, pur affrontando un tema delicato. sono molto piacevoli da leggere e, a tratti, anche divertenti.
    Sono, per me, due esempi che possono avvicinare le persone che temono la "pesantezza" di questi temi e un possibile consiglio di lettura per ragazzi delle scuole superiori.

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  4. Grazie per i suggerimenti sulla disabilità, me li segno

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