martedì 29 maggio 2012

Castelnuovo Belbo: quattordicesimo incontro

Ormai il laboratorio sta giungendo al termine e Sabato 9 Maggio i bambini presenteranno la loro performance davanti ai genitori.
Quest'anno le insegnanti hanno deciso di realizzare una festa un po' diversa dal solito con a tema la "cucina"; filo conduttore delle attività di sezione di quest'anno. Inoltre si coglierà l'occasione e il momento festoso per inaugurare una nuova parte della scuola dell'infanzia G. Botto.


Nell'incontro di ieri abbiamo provato, soprattutto con i bambini più grandi, a vedere ed elencare le novità che potevano vedere nella scuola rispetto allo scorso anno o all'inizio dell'anno scolastico. Ho spiegato loro che dovranno ridire queste cose davanti alle mamme ed ai papà perché forse loro non si sono accorti di tutti questi cambiamenti.

Disegno di Minnie Topolino il Ballo a colori

Nella seconda parte delle attività ho rivisitato il "gioco delle statue con la musica" aggiungendo un'ulteriore difficoltà: sono partita con il classico gioco (musica si balla, silenzio si formano delle statue) per poi introdurre un aspetto relazionale. Quando la musica veniva bloccata i bambini dovevano formare delle coppie ( i bambini erano pari, così nessuno poteva essere escluso); sempre diverse; e ballare con il compagno quando la musica riprendeva. Al nuovo stop le coppie cambiavano e così via... La lezione è terminata con un ballo tutti in cerchio inventato al momento: girare a destra, poi a sinistra, saltare verso il centro, saltare verso l'esterno, andature lente, andature veloci, ...
Per tutta questa parte di attività ho sempre usato la stessa musica: "In fondo al mar", colonna sonora del film Disney "La Sirenetta".

lunedì 28 maggio 2012

Love of learning: learning by travel

"Imparare viaggiando" penso sia un binomio perfetto: "imparare facendo" dovrebbe essere un must dell'educazione che trova una sua declinazione molto semplice nei viaggi.

La prima cosa a cui penso, guardando alla mia esperienza formativa, è sicuramente la geografia. Nel mio percorso scolastico ne ho fatta pochissima: alle elementari la mia maestra prediligeva la storia e alle medie allo studio delle varie regioni o paesi veniva destinata forse un'ora o due la settimana. Risultato, sono una capretta di Heidi in geografia (soprattutto quella che riguarda l'Italia in particolar modo le regioni meridionali).
Per ovviare alla mia ignoranza cronica ecco che vengono in aiuto alcuni strumenti come "Cities I've Visited" che io uso su Facebook ma forse è anche possibile usare separatamente. Il funzionamento è semplicissimo: si inseriscono le località visitate e un segnalino appare sulla mappa mostrando dov'è localizzata la città. Si possono inserire città già visitate, che si vorrebbero visitare o le "città preferite".

Nel week-end appena trascorso ho avuto modo di "imparare" molto da un viaggetto in terra ligure.  


Recco è un comune ligure della riviera di levante a 20 km da Genova.
Purtroppo il comune è stato quasi completamente distrutto nel corso dei bombardamenti aerei degli Alleati tra il 10 Novembre del 1943 e il 28 Giugno del 1944.
Nell'immediato dopoguerra iniziarono i lavori di ricostruzione ex novo che compresero anche i binari ferroviari (iniziati del 1945) che attraversano con un piccolo viadotto il centro del paese. Il racconto della nascita della ferrovia è illustrato da dei pannelli informativi che si trovano ai piedi dei pilastri di sostegno (zona Via Ippolito d'Este).


Per quanti non lo sapessero, poi, Recco è famosissima per un suo prodotto IGP: la focaccia con il formaggio.
Proprio lo scorso week-end si è svolta la "Festa della focaccia di Recco" un appuntamento nato negli anni '60 e che continua ancora oggi richiamando molti amanti del buon cibo (come me e "la mia metà").
Sul sito del "Consorzio focaccia di Recco" è possibile leggere la vera ricetta che verrà tutelata dall'Unione Europea.

Un'altra particolarità di Recco, che io non conoscevo, è la sua vocazione sportiva rivolta soprattutto alla pallanuoto. La Pro Recco Waterpolo ha vinto; solo quest'anno; il Campionato Italiano e la Supercoppa Europea con la sezione maschile, mentre le donne hanno conquistato la Coppa dei campioni.


Viaggiare è scoprire non solo "lingue e culture" nuove si Paesi stranieri; ma anche le bellezze del nostro territorio: arte, cultura, scienza e anche cucina!!

Ora corro ad inserire Recco nel mio "Cities I've Visited"...


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lunedì 21 maggio 2012

"Responsabilità", questa sconosciuta

In questi giorni molto tristi per il nostro Paese in cui una ragazza di 16 anni ha perso la vita a causa dell'esplosione di una bomba davanti alla sua scuola e 6 persone sono decedute per il terremoto oggi mi sono trovata a riflettere sul senso della parola "responsabilità".


Il dizionario della lingua italiana definisce "responsabilità" come "la condizione di dover rendere conto di atti, avvenimenti e situazioni in cui  si ha una parte, un ruolo determinante".
Oggi è importante riprendere questa parola, non fuggirla, piuttosto correrle incontro non solo nell'età adulta. La responsabilità è una cosa che si impara, fin da piccoli. Oggi; come sottolineano molto autori; i bambini non sono autonomi, non sanno rispettare le regole e non sanno portare avanti con impegno e costanza i doveri della propria età.


Per i più piccoli (4-5 anni) "responsabilità" potrebbe voler dire giocare avendo cura dei propri giochi e, nel caso uno si rompesse, ammettere il proprio errore.
Con l'inizio della scuola "dell'obbligo" il senso di responsabilità dovrebbe crescere: attenzione al materiale scolastico, svolgimento dei compiti, studio, gestione della paghetta, ...


Nella mia esperienza; prima come studentessa e poi come educatrice; ho visto moltissimi ragazzi con la "responsabilità" sotto le scarpe: saltare la scuola in concomitanza di verifiche o interrogazioni; stigmatizzare professori che richiamavano la famiglia a riguardo del comportamento dei figli; partecipare a manifestazioni e scioperi di cui non si conosceva neppure la causa; ...
In questi casi la famiglia gioca un ruolo importantissimo: come possiamo pretendere "responsabilità" da chi ci governa se in primis nella famiglia e nella scuola delegittiamo questa pulsione?


Il senso di responsabilità non è solo "il rispettare una norma giuridica", cioè tenere o meno un certo comportamento. La responsabilità è anche un fatto morale che può; come in questo caso; investire tutta la comunità che si senta violata nei propri diritti.

Melissa; la ragazza morta nell'attentato a Brindisi; con responsabilità quella mattina ha preso il pullman ed invece di andare a farsi un giro in città si è diretta verso il cancello della scuola. Con responsabilità avrebbe affrontato la giornata, le interrogazioni, i compiti in classe e tutto quello che le avrebbe riservato il futuro se una bomba non avesse posto fine alla sua vita.
Anche i quattro operai morti in Emilia con responsabilità si erano diretti al lavoro per il turno di notte e nelle proprie fabbriche hanno trovato la morte.

Come educatrice penso che sia importante sviluppare le conoscenze scolastiche ma forse una particolare attenzione dovrebbe essere dedicata anche a quelle competenze "civili" che aiuterebbero società ad evolvere creando cittadini più consapevoli.
In questo percorso le "materie scolastiche" dovrebbero essere messe al servizio delle "competenze civili": la storia dovrebbe essere presentata come uno sguardo sul passato, utile per capire il presente e comprendere gli sbagli del passato; la letteratura propone scorci più o meno autentici sul mondo offrendo una rilettura personale dell'autore; ... In questo modo penso che molte materie acquisterebbero fascino anche agli occhi degli studenti che nonostante tutto quello che si dica, sono bramosi di informazioni ma solo su quello che gli appassiona.

venerdì 18 maggio 2012

Ingresso gratuito al MAGA per MaggioDonna

Grazie a MaggioDonna; progetto promosso dalla Consulta Femminile della provincia di Varese; sarà possibile entrare gratuitamente dalle 16.00 alle 19.00 di giovedì 17 - 24 - 31 Maggio al Maga, il Museo d'Arte di Gallarate.
Il biglietto omaggio darà diritto alla visita della collezione permanente, della mostra "Long Play. XXIV edizione del Premio Città di Gallarate" e di "Abitare Minimo. Una ricerca sull'essenzialità dell'abitare".


La collezione permanente del museo comprende più di 5.000 opere tra dipinti, disegni, istallazioni, ceramiche, libri d'artista, opere multimediali, fotografie, oggetti di design e opere di grafica. Un percorso espositivo che si propone di offrire ai visitatori un ricco ed articolato panorama delle forme artistiche che sono comparse sulla scena nazionale dalla metà del Novecento ai giorni nostri.
In questa sezione numerose sono le opere donate dal Premio Città di Gallarate e dagli artisti, altre concesse in deposito temporaneo da collezionisti privati.

La mostra "Long Play. XXIV edizione del Premio Città di Gallarate" è l'espressione del premio che la città ha fondato nel 1949 con il preciso scopo di fondare la Civica Galleria d'Arte Moderna che verrà poi fondata nel 1966.
Il titolo dell'edizione 2012 prende spunto dalla realtà analogica: nei videoregistratori il long play è la funzione che permette ad una videocassetta da 180 minuti di diventare da 360. Questa metafora vuole esplicitare le due tendenze che l'arte sta vivendo in questo preciso periodo storico: da una parte l'arte accelera, incita e alimenta; dall'altra molti artisti sentono l'esigenza di fermarsi.
Le opere selezionate dalla commissione sono sei e la loro presentazione può essere letta sul sito del premio.

La mostra "Abitare Minimo. Una ricerca sull'essenzialità dell'abitare" è stata realizzata in collaborazione con il Master "Paesaggi straordinari" del Politecnico di Milano ed è curata dagli architetti Paolo Mestriner e Massimiliano Spadoni.
La mostra propone progetti che rimandano all'idea di architettura in armonia con il territorio che la accoglie.
All'interno del percorso espositivo sono presenti anche i risultati del concorso per architetti Under 40 "Abitare Minimo nelle Alpi".

Sfruttando questa opportunità ieri, insieme alla mia mamma, sono andata a visitare il museo che si trova vicino al cimitero monumentale di Gallarate, a quattro passi dalla stazione.

Pur non essendo come il "cimitero monumentale" di Milano, anche il "cimitero monumentale" di Gallarate conserva alcune opere di alto valore artistico di Adolto Wildt, Vittorio Tavernari e Carlo Bonomi.
Il cimitero, nella forma attuale, fu progettato nel 1865 da Camillo Boito che fece costruire le cappelle di recinzione ed il sepolcro della famiglia Ponti; tutte costruzioni che manifestano la volontà di essere "vere": "i materiali sono quel che paiono; non c'è cemento né stucco..." scriveva Boito nel 1867 spiegando il suo operato. Lo stesso Boito sarà il fautore, alcuni anni dopo (1874), della costruzione del nuovo ospedale civico di Gallarate (ma più avanti farò un post dedicato).


La sede espositiva del Maga è una struttura inaugurata nel 2010 dopo il trasferimento della Galleria Civica dai locali della questura situata dalla parte opposta dei giardini pubblici.
Il polo espositivo è composto da due edifici attigui: il primo è un fabbricato industriale degli anni Trenta mentre il secondo è stato progettato ex novo dagli architetti Provasoli, Miano e Moretti.


AL piano terra è presente il bookshop, la biglietteria e il bar oltre allo spazio espositivo per le mostre temporanee.
"Long Play. XXIV edizione del Premio Città di Gallarate" è la prima che si incontra e viene presentata da un foglio in cui sono spiegate tutte le opere in concorso (il catalogo costa 15 euro ed è disponibile nel bookshop).
Arrivati al termine si gira a destra e si entra in "Abitare Minimo. Una ricerca sull'essenzialità dell'abitare", dalla fine però. Quindi o si guarda la mostra al contrario, come abbiamo fatto noi, o si deve cercare l'inizio.


Attraverso le scale o con l'ascensore possibile raggiungere il secondo piano dove ha inizio la collezione permanente.
Molti i dipinti in prestito o in restauro non sono però stati sostituiti almeno con una foto. Inoltre l'opuscoletto che viene consegnato all'ingresso come "guida" alla collezione non presenta le opere nell'ordine di visione ma seguendo un filo "discorsivo" utile ha chi ha redatto il testo.
La qualità delle opere presenti, comunque è molto elevata (si passa ad esempio da Munari a Fontana) e il poco pubblico presente ha sicuramente facilitato la visione.
La visita alla collezione continua nel piano inferiore con la Collezione Cascioli, donata nel 2002 al museo.


L'ultima parte può essere intitolata "Dagli anni Settanta ai giorni nostri" e attualmente è in fase di risistemazione visto che molti quadri sono "accatastati" e non sono presenti le didascalie.


All'interno del bookshop una buona sezione è dedicata ai libri per bambini e tra questi vi voglio segnalare "Il topino dagli occhi verdi e la topina dagli occhi blu":


Un libro costruito intorno ad un buco da cui si affaccia il topino Noè mentre dalla parte opposta appare un occhio blu.A chi potrà appartenere? E' questa la domanda che permea il libro.
Lo scrittore/illustratore Bob Gill gioca con soli quattro colori: bianco, nero, verde e blu per scrivere questo libro divertente che vuole mostrare le "unicità" anche in esseri all'apparenza simili e come queste "unicità" spesso spaventino.

Con questo post partecipo anche al Venerdì del Libro di Homemademamma.

mercoledì 16 maggio 2012

Come scegliere un centro estivo?

Tra poco per molte famiglie nascerà l'esigenze di scegliere un centro estivo per i propri figli.
Questi momenti ricreativi estivi organizzati da associazioni, cooperative o organi religiosi rivestono un'importanza particolare per i bambini che si trovano in un ambiente non scolastico a relazionarsi con un gruppo dei pari che può essere totalmente sconosciuto e con adulti che magari non conosce in un ambiente nuovo.
Moltissime sono le proposte educative che si trovano in giro: più o meno religiose, più o meno sportive, ... con durate che vanno dal solo pomeriggio all'intera giornata o addirittura al residenziale (campeggi, soggiorni marittimi o montani, ...).


Per dare un'idea ai genitori che si troveranno a fare una scelta quest'estate ecco qualche delucidazione in merito.

Cosa si fa in un centro estivo?
Le attività dipendono molto dell'organizzazione interna, ma in generale un buon centro estivo dovrebbe prevedere:
  • un momento di accoglienza e saluto che solitamente viene svolto in cerchio da tutti i partecipanti (bambini ed animatori). In questo momento ci si saluti, si discute e soprattutto viene presentato il programma della giornata. In questi momenti può essere anche presentata la cornice narrativa che sostiene il centro estivo fornendone il tema;
  • laboratori di tipo espressivo o emozionali inerenti al tema proposto;
  • giochi sportivi e tornei. Non veri e propri "sport" (come calcio, pallavolo, ...) ma giochi propedeutici che possono essere piacevolmente "giocati" da tutti, anche senza una preparazione specifica;
  • grandi giochi che occupano tutto il pomeriggio o l'intera giornata (cacce al tesoro, giochi di orientamento, ...);
  • la giornata o il pomeriggio in piscina;
  • il gioco libero,
  • la gita.

Come dovrebbe essere organizzata la giornata in piscina?

La giornata in piscina è la più delicata della settimana.
Gli animatori dovrebbero provvedere a far cambiare i bambini e ad incremarli prima di proporre un tuffo, tutti insieme, in piscina.
La giornata in piscina non dovrebbe essere "tutti a mollo tutto il giorno". Gli animatori dovrebbero prevedere giochi organizzati in piscina che non disturbino gli altri natanti e dovrebbero riuscire a scandire il ritmo di bagno e riposo sul prato o comunque fuori dall'acqua.
disegno di Zainetto per Scuola a colori
Cosa bisogna dare ai bambini?
Inizierei dicendo cosa non si dovrebbe mai dare: giochi elettronici e cellulari (salvo magari la gita ai più grandini) non dovrebbero entrare nei locali dei centri estivi.
Solitamente il centro estivo fornisce tutto quello che servirà ai bambini ma potrebbe essere utile fornire fazzolettini, cappellini per ripararsi dal sole e nel caso non venga fornita acqua e la merenda pomeridiana.


Le varie attività previste possono essere proposte a gruppi eterogenei per età sia per gruppi più omogenei distinguendo ad esempio i bambini tra: scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado.


I temi del "centro estivo" possono essere proposti dalla diocesi; nel caso di un'organizzazione parrocchiale; o scelti tra grandi classici della letteratura o tra temi di attualità; se organizzati da associazioni o cooperative.


Secondo le normative vigenti è bene verificare che vi siano per ogni gruppo di bambini (una quindicina) almeno un animatore maggiorenne e diplomato che ne abbia la responsabilità. Ragazzi giovani sono ammessi ma come aiuto animatori.
Tutto il personale, inoltre, dovrebbe aver frequentato un percorso formativo che nel caso delle parrocchie viene organizzato dalla diocesi e serve tra l'altro per spiegare il tema dell'anno.

martedì 15 maggio 2012

Castelnuovo Belbo: tredicesimo incontro

Prima di iniziare la vera e propria preparazione della festa finale, nel tredicesimo incontro ho proposto un'attività che fosse un po' un legante tra il tema affrontato nel laboratorio (Le emozioni) e il tema della festa (Il cibo e la cucina).

In una ciotola ho collocato del sale grosso. Ho chiesto ai bambini di toccarlo e se volevano assaggiarlo.
A questo punto ho mischiato del colore a dita con il sale creando una specie di tempera tattile.


Ho fornito ai bambini 5 "colori tattili": rosso, verde, marrone, giallo e blu ed ho chiesto di disegnare con le dita un momento che li facesse sentire felici, tristi, impauriti o arrabbiati.


I fogli da disegno sono stati appesi alla parete dell'aula di pittura (i muri sono coperti da del cellofan trasparente) e l'orientamento del foglio è stato scelto da ogni bambino.
Alcuni bambini hanno molto apprezzato la consistenza particolare del colore e l'uso delle dita come pennelli. Questi bambini hanno sperimentato diverse "tecniche" di colorazione stendendo il colore come se si usasse il pennello o picchiettandolo sul foglio.
Altri bambini hanno manifestato la paura di sporcarsi e avrebbero preferito usare il pennello ma una volta provata la tecnica dei colori a dita tattili molti hanno "abbandonato" la consegna per colorare completamente il foglio provando anche a mischiare i colori.

Al termine dell'attività ho chiesto ad ogni bambino di descrivere il proprio disegno ed esplicitare l'emozione.
La maggior parte dei disegni hanno rappresentato la felicità e le cose rendono felici, alcuni invece hanno disegnato momenti che li rendono tristi. La paura e la rabbia non sono state rappresentate da nessun bambino.

lunedì 7 maggio 2012

Castelnuovo Belbo: dodicesimo incontro

Dopo aver esplorato fisicamente ed artisticamente le emozioni principali era ora di proporre una prima parte di attività riassuntiva di quello che i bambini potevano aver capito e che ricordavano.

Con il gruppo dei grandi, dopo un momento di attivazione motoria in cui ho ripreso il gioco delle statue con la musica, ho proposto ai bambini di giocare ai modelli. Davanti ad un materasso giallo i bambini (da soli, in coppia o in gruppo) hanno "messo in scena" delle emozioni che io ho fotografato.
Ai bambini è stata data una sola indicazione: il sentimento. Come rappresentarlo, con chi e tutti gli altri fattori sono stati del tutto lasciati liberi.


Con il gruppo dei piccolini, oggi molto numerosi e agitati, ho proposto un'attività del tutto differente.
Su dei materassoni gialli abbiamo immaginato di essere al mare: abbiamo preso il sole, nuotato, fatto i granchietti, i pesci, i gabbiani, le sirene, ...
Al termine ho chiesto ai bambini di rappresentare graficamente la loro spiaggia.


Il mio progetto di "educazione alla teatralità" a Castelnuovo Belbo terminerà tra tre incontri. In questo tempo; in accordo con la maestra di musica; allestiremo una piccola performance che nasca dai laboratori svolti da febbraio ad oggi e da quanto svolto in classe dalle maestre.

Attività all'aria aperta: Festa del fiore a Castino


Fiori, prodotti tipici, musica ed intrattenimenti nella splendida cornice di Castino, un piccolo comune dell'Alta Langa dove per il ventesimo anno ha avuto luogo questo week-end la Festa del fiore.
La grandissima attrazione di domenica 6 Maggio è sicuramente stata l'Infiorata: un tappeto di 40 metri quadri realizzato con fiori freschi durante la giornata.


E nel pomeriggio la sfilata dei carri folcloristici che quest'anno avevano come tema: "fiori in musica".




sabato 5 maggio 2012

Buona festa dei bambini

Buona festa dei bambini a tutti!!


Video che mostra come realizzare un bel "quadretto"
rappresentante dei koinobori svolazzanti con i 
colori a tempera

venerdì 4 maggio 2012

Giveaway di CreaFamily


Perché non provate a dare una sbirciata a questo bellissimo blog? 

Venerdì del libro: libri "adolescenziali"

Ogni generazione ha avuto i suoi "libri adolescenziali" che hanno segnato un po' un'epoca. Essenziale, per un'educatore o un'insegnato, è secondo me conoscere questi mondi per poter entrare in contatto con i ragazzi. Inoltre questi libri ci mostrano anche come sia cambiato il costume della società, gli ideali dei ragazzi, le aspirazioni di una generazione, ... Leggere quindi anche quelli delle "generazioni passate" può essere un modo diverso per scoprire un pezzetto di storia.

Parlando di "giovani lontani", ma poi non troppo perché il libro è uscito nel 1976, mi viene subito in mente "Poci con le ali. Diario sessuo-politico di due adolescenti" scritto da Marco Lombardo Radice e Lidia Ravera con gli pseudonimi di Rocco e Antonia.


Il libro è nato per circolare in ambito studentesco; come ha chiarito l'autrice nella prefazione dell'edizione 2001; ed era espressione del desiderio a non prendersi troppo sul serio da parte di due ragazzi sulle soglie dell'età adulta.
Nel libro emerge come la politica, per questi ragazzi sia un tema centrale: tutta la loro esistenza è organizzata tra occupazioni, riunioni e comizi. Uno stile di vita che risulta del tutto scomparso oggi tra gli adolescenti.

Facendo un notevole salto temporale; quando io mi trovavo alle superiori grande scalpore fece un romanzetto scritto da un'esordiente Melissa P. (Melissa Panello):"100 colpi di spazzola prima di andare a dormire".


Un romanzo erotico in chiave autobiografica pubblicato nel 2003 in cui oltre all'uso del corpo della protagonista come oggetto sinceramente non ci vedo niente di un po' più profondo. Ma già questo fatto la dice lunga: l'autrice, allora diciottenne, vede nel concedere il suo corpo a chiunque l'unico modo per soddisfare; e cercare di soddisfare; la sua sete di amore.

Molto più idilliaco il romanzo adolescenziale della generazione successiva: "Tre metri sopra il cielo" di Federico Moccia.


Il libro in realtà è uscito prima del precedente, ma è stato apprezzato solo alcuni anni dopo.
Qui si ha lo scontro tra due mondi (quello di Babi e quello di Step), l'importanza del gruppo, ...
Questo romanzo ha veramente condizionato una generazione che ha sognato, anche sulle ali del film, di vivere una storia d'amore di altri tempi, recuperando la vena romantica.

Ultimo, in ordine di tempo, romanzo adolescenziale è sicuramente la saga Twilight: una sorta di Romeo e Giulietta contemporanea condita con quegli aspetti un po' dark che tanto sono cari al periodo adolescenziale.


In questa serie di romanzi sono condensati un po' tutti i grandi temi: il "diverso/a" che si trova a vivere in un mondo che sembra non appartenergli; l'amore per qualcuno che non si dovrebbe amare; il superamento delle difficoltà; il lieto fine apparente; le prime esperienze sessuali; la maternità inaspettata;...
Grandissimi temi inseriti in un contesto un po' fiabesco in cui genere umano e vampiri; da sempre nella letteratura grandi nemici; si innamorano. Senza dimenticare la presenza di un'altro genere classico della letteratura: i licantropi, nemici giurati dei vampiri.




Questo post partecipa al "Venerdì del libro" di homemademamma.

giovedì 3 maggio 2012

Progettare un intervento animativo

Quali caratteristiche vede avere un progetto animativo per essere, almeno sulla carta, efficace?

Un passaggio fondamentale in animazione, che spesso viene saltato o considerato con sufficienza è quello della progettazione. Non progettare attentamente porta a distaccarsi dal gruppo; a proporre attività non conformi alle aspettative; ad attivare aspetti socio-affettivi inaspettati e a ricercare competenze troppo differenziate.


Ogni momento animativo è utile che venga pensato come suddiviso in tre parti, ognuna con la sua importanza:
  • accoglienza,
  • sviluppo del tema della giornata,
  • saluti.
Il primo momento, quello dell'accoglienza, ha lo scopo di mettere in relazione il singolo con il gruppo e permette ai nuovi arrivati di presentarsi e conoscere gli altri partecipanti alle attività.

Questo è un momento rituale che richiede giochi brevi, con poche richieste, a cui tutti siano in grado di partecipare.

Il momento centrale della giornata deve sempre iniziare con l'introduzione del tema che verrà affrontato. Questo è importantissimo perché permette di instaurare quel "patto iniziale" che lega l'animatore agli animati: i ragazzi devono avere un'idea di quello che andranno a svolgere nella giornata e nella settimana, non devono affidarsi ciecamente agli animatori. Utile potrebbe essere, a questo scopo, fornire un programma delle attività giornaliere o settimanali anche ai ragazzi.
Le attività proposte devono rispettare alcuni capisaldi:
  • devono essere calibrate sul gruppo (sia sui partecipanti che sullo stato del gruppo),
  • devono attivare le componenti utili al raggiungimento dell'obbiettivo,
  • devono attivare aspetti socio-affettivi coerenti con lo stato del gruppo,
  • devono essere lineari dal punto di vista delle competenze e dei contenuti.

Un valido aiuto nella progettazione ci può venire dalla cornice narrativa in cui l'attività di animazione è inserita. La cornice deve essere un supporto, come il titolo di un telefilm, al cui interno vengono sviluppate le singole puntate: ogni puntata deve avere un titolo e quello che si propone deve essere del tutto coerente con questo.
Ogni singolo intervento animativo deve portare il gruppo a crescere passando per le sue naturali fasi fisiologiche:
  • conoscenza (omologazione al gruppo),
  • interazione (emersione delle specificità personali),
  • cooperazione (messa in azione del gruppo),
  • disgregazione del gruppo.