lunedì 23 gennaio 2017

Le modalità di valutazione dell'autismo

Quando ci si trova a dover fare i conti con un "sospetto" di autismo inizia l'iter della valutazione del bambino che dovrebbe prevedere tre diversi metodi di valutazione: la valutazione diagnostica, quella normativa e quella funzionale.



La valutazione diagnostica non è altro che la valutazione medica, effettuata da uno specialista che, utilizzando manuali come il DSM, l'ICD 10 e il "0 to 3" offre un quadro clinico delle condizioni del bambino. Solitamente da questo tipo di valutazione si produce un punteggio cut-off, cioè si paragona il punteggio ottenuto dal bambino con una scala di valori in cui è indicata la norma ed il livello minimo di punti per non essere considerato autistico.

La valutazione normativa identifica, invece, quantitativamente il livello intellettivo (QI) o l'età di sviluppo mentale mettendo il soggetto in relazione con la norma.

Infine, più interessante dal punto di vista educativo - riabilitativo, vi è la valutazione funzionale. Quest'ultima serve a comprendere le abilità, le risorse, gli stili di apprendimento e le motivazioni peculiari del soggetto. Si focalizza sul cercare di rilevare come un individuo "funziona" accertando le sue abilità effettive e potenziali in monte aree, fra cui quelle essenziali per un funzionamento autonomo nei vari contesti di vita.
In questo tipo di valutazione si utilizzano sia strumenti formali (come il PEP 3, CAPIRE o la VINELAND) che strumenti informali, ossia l'osservazione in contesti meno strutturati rispetto ai test.
Questa è una valutazione individualizzata e specifica che mette in luce le aree di potenzialità e non solo i deficit. Inoltre è dinamica, perché soggetta per sua natura a modifiche periodiche sulla base dell'evoluzione del quadro permettendo anche una valutazione degli interventi.


Le informazioni ricevute da questi tre tipi di valutazione dovrebbero aiutare gli operatori a stilare il "programma educativo individualizzato" in cui si identificano le abilità quotidiane che è necessario sviluppare per raggiungere la massima autonomia.

mercoledì 4 gennaio 2017

Pregrafismo

Anche con i bambini e ragazzi autistici è importante proporre attività di pregrafismo; ossia esercizi che li aiutino a coordinare occhio e mano, impugnare correttamente la matita o il pennarello, imparare a rispettare i margini, colorare, ...

Per esercitarsi con l'impugnatura, oltre ad "attività su carta", sono in commercio alcuni giochi che uniscono, come in questo caso, classificazione ed impugnatura.



In questo gioco il bambino deve portare le palline nel "contenitore" dello stesso colore utilizzando la penna rossa che vedete in alto. La penna è calamitata, così come le palline che riesce a spostare attraverso il pannello trasparente.

Altre attività più classiche sono quelle in cui si devono ripassare dei tratteggi. In questo caso ci sono due possibilità:
  • proporre a sinistra il modello disegnato e a destra il disegno tratteggiato


  • presentare solo il disegno o i disegni tratteggiati


Per l'attività di coloritura può essere utile partire con un disegno già parzialmente colorato che il bambino deve completare.


Per queste attività può essere utile differenziare gli strumenti: matite per i disegni e pennarelli per la coloritura. Inoltre, nel caso in cui il bambino sia restio a colorare, si può stabilire un tempo per la coloritura (ad esempio 10 secondi) che va scandito in modo retrogrado (10, 9, 8, ...).