giovedì 31 ottobre 2013

Stimolare i sensi

No, non mi sono persa, ma questa nuova esperienza nel mondo della disabilità mi sta molto assorbendo e anche interessando.


Uno dei bambini che sto seguendo ha una disabilità fisica molto importante: è sulla sedia a rotelle e muove a fatica anche gli arti superiori.
Nell'ambiente scolastico l'insegnante di sostegno, molto brava, è concentrata soprattutto sull'apprendimento delle conoscenze dettate dal programma e per questo il bambino è spesso in classe e segue il programma degli altri oppure svolge delle attività al computer, che per comodità delle insegnati si trova in un'altra aula.
Il mio ruolo, in questo contesto, è quello dell'assistente all'autonomia, una figura che spesso viene confusa con l'insegnante di sostegno ma che ha sostanzialmente un'altro compito, non incentrato sull'acquisizione delle nozioni scolastiche ma piuttosto una figura che facilita la comunicazione tra lo studente disabile e le persone che interagiscono con lui stimolando lo sviluppo delle abilità nelle diverse dimensioni dell'autonomia.

Io ho pensato di preparare delle attività sensoriali per stimolare la motricità fine e permettere l'espressione personale, non mediata da un adulto che scriva/disegni al posto del bambino.
La prima attività è stata la: "scatola della sabbia", un contenitore pieno di sabbia, conchiglie, palette e un secchiello che ho lasciato , per il primo incontro, manipolare e scoprire in piena libertà.


In piena autonomia il bambino ha iniziato a travasare la sabbia dal contenitore al secchiello svuotando poi il secchiello quando era pieno cercando di usare entrambe le mani. Ha cercato le conchiglie versandole nel secchiello e poi ha cercato di non prenderle riversando la sabbia nel secchiello.
Dopo un po' di scoperta con la paletta, acquistando maggior fiducia, ha iniziato ad utilizzare le mani per esplorare la scatola, scoprendo che la sabbia non è tutta grande uguale ma che ci sono anche delle "pietruzze".

giovedì 3 ottobre 2013

Insegnare a leggere e disabilità


Una tappa fondamentale per i bambini della scuola primaria è quella di imparare a leggere e scrivere, un arrivo che può essere raggiunto sostanzialmente seguendo due metodi (che all'occorrenza possono essere mischiati tra loro).

Il primo metodo è detto globale e parte da una frase intera per arrivare poi alle sillabe e alle lettere. Questo metodo era molto in voga alcuni anni fa ma presenta alcune "controindicazioni" come ad esempio il basarsi molto sulla memorizzazione delle parole che vengono viste come "disegni" e non come simboli che rappresentano suoni differenti con grande influsso sull'ortografia.

Il secondo metodo è quello analitico che si divide in: sillabico che parte dalle differenti sillabe per poi ricomporre le parole; e alfabetico che parte invece analizzando uno per uno i segni grafici - lettere.

Il metodo globale, parlando di disabilità, può essere utile soprattutto in caso di gravi ritardi ma pregiudica fortemente il numero di vocaboli che il bambino potrà imparare a leggere e scrivere in quanto ogni singola parola deve essere imparata a memoria.
Un'unione del metodo sillabico ed alfabetico sembra essere più efficace anche con i bambini disabili che hanno ritardi di apprendimento nell'area linguistica. Dopo la presentazione delle vocali (una alla volta e solo quando una è stata ben appresa si può passare ad un'altra) si può passare alle varie sillabe proponendo inizialmente parole bisillabi (esempio: casa, pane, palo, ...).

Per lavorare con le parole bisillabi si possono usare queste tipologie di esercizi:
  • dettato in cui si scandiscono bene le sillabe allungando il suono delle vocali;
  • proporre una serie di parole e chiedere al bambino di disegnare quanto letto;
  • completamenti in cui si fornisce la prima sillaba ed il bambino deve scrivere la seconda.
Molto spesso è utile partire dallo stampato maiuscolo, soprattutto per lo scritto in quanto è più facile anche per bambini con motricità fine ridotta, per passare poi allo stampato minuscolo utile soprattutto per la lettura di testi scritti.

In rete sono presenti moltissimi siti in cui vengono proposti giochi educativi che possono sostenere l'apprendimento della lettura come ad esempio questo.