Per gli appassionati delle famose ceramiche Thun, a Bolzano è aperto ormai da anni uno store composto da un ristorante; in cui si ha l'occasione di pranzare utilizzando la "Casa Collection"; un outlet; in cui si possono trovare sia pezzi fuori produzione che pezzi privi della confezione a prezzi vantaggiosi; e uno store in cui si può ammirare l'intera collezione in catalogo.
Il punto vendita (molto bello che esteticamente) si trova nella zona industriale di Bolzano in via Galvani, 29. Non sono presenti indicazioni, o almeno noi non ne abbiamo viste, ma basta seguire per il nuovissimo palaghiaccio, arrivare in fondo alla via e girare a sinistra e alla prima rotonda svoltare nuovamente a sinistra. Lo store è appena prima di un ponte sulla destra ed è riconoscibilissimo. Non è previsto un parcheggio riservato ai clienti ma ci sono moltissimi parcheggi nelle vie vicine.
Se si è in possesso della tessera Thun Club è possibile accedere ad una particolare area dello store riservata ai soli soci dove verranno offerti caffè e succo di mela fresco.
Attualmente lo spaccio ospita una "mostra" degli attrezzi tipici della zona: dai carri ai telai... e per i soci sono in programma due giochi a tema molto divertenti che permettono di vincere un cofanetto contenente un apri bottiglia e un tappo del Thun Club.
Nel pomeriggio noi ci siamo spinti fino a Merano dove avevo letto esserci una mostra del fotografo Elliott Erwitt fino al 25 settembre.
La retrospettiva; con 40 opere scelte che Erwitt ha stampato personalmente nel suo studio di New York; si svolge nell'edificio Cassa di Risparmio proprio nel centro di Merano (via Portici, 163).
Le fotografie sono veramente bellissime e segnano la carriera del reporter e artista. In particolare io ho apprezzato alcuni scatti tra loro molto diversi:
Boy with gun
Shot eye
Dog
Compreso nel biglietto della mostra (5,00 euro l'intero e 4,00 euro il ridotto) c'era anche l'ingrasso ad una personale di Hugo Vallazza: "Colore. Forma. Natura".
Hugo Vallazza, pittore gardenese prematuramente scomparso nel 1997, persegue una posizione personale e radicale che conduce ad una riflessione sui rapporti fra forme di vita, percezione della natura e ossessione artistica.
Vallazza riduce il suo lavoro al trattamento del colore su carta o tela concentrandosi su elementi fondamentali che escludono ogni connessione con la realtà.
Vallazza rifiuta l'idea di quadro ed è per questo che, per esempio, sceglie di non utilizzare per determinate opere la cornice.
Nessun commento:
Posta un commento