venerdì 4 marzo 2011

Imparare giocando: Geomag

Parlando di Geomag e, più in generale, di costruzioni non possiamo non rifarci alle "Teorie Costruttiviste" elaborate prima da Piaget e, successivamente, ampliate da Papert. Secondo piaget la conoscenza non sarebbe il risultato di u
n trasferimento di informazioni ma una costruzione di schemi mentali. Papert amplia questa definizione affermando che la costruzione che si verifica nella "testa" avviene in modo più felice se supportata da costruzioni concrete.
Il triangolo concettuale del "Costruttivismo" tiene insieme tre concetti fondamentali:
  • l'esternalizzazione, cioè l'idea secondo la quale la conoscenza ha sempre una base corporea ed emozionale;
  • l'artefatto cognitivo, ossia i materiali concreti con cui la mente opera; che hanno due caratteristiche: sono mattoncini (building blocks) e sono spazi fisici di esternalizzazione del pensiero;
  • l'affordance, cioè la relazione attiva che l'artefatto cognitivo ha con il soggetto che lo utilizza. Quest'ultimo concetto mette in luce due aspetti fondamentali che non vanno sottovalutati: la progettazione e il supporto (suggerimenti) che devono essere dati al soggetto.


L'attività di gioco con Geomag ben si presta alla teoria della "gene-plore" elaborata da Finke, Smith e Ward. Secondo questa teoria le idee inizialmente vengono generate molto liberamente e solo successivamente viene attivato un meccanismo di vaglio e scarto di quelle meno indicate.



Le condizioni che favoriscono la creatività quando si ha a che fare con costruzioni sono:
  • proporre un numero limitato di elementi;
  • sopprimere gli stimoli esterni;
  • fornire suggerimenti strategici ed indicazioni figurative (immagina le figure, pensa che potresti fare questa figura più piccola o più grande, ...) o interpretative (prova a pensare cosa potrebbe essere questa cosa, a cosa potrebbe servire?, ...).


Oltre al semplice divertimento Geomag si presta, ad esempio, a spiegare: tecnica, geometria, fisica, chimica, ... e favorisce la creatività e un modello di lavoro collaborativo.


Le foto sono state scattate durante il laboratorio condotto da Peter Jepsen, esperto di Geomag

Nessun commento:

Posta un commento