È in partenza un treno da una città immaginaria. Sullo stesso vagone si ritrovano alcuni strani personaggi che hanno ricevuto in dono un biglietto omaggio. Il viaggio li porterà in un luogo bellissimo, ideale. Ciascuno, a suo modo, tiene moltissimo a questo viaggio.
Ad un certo punto il treno si ferma…cosa fare? La situazione problematica porta i viaggiatori a mettersi in gioco per continuare verso la meta. Ma scopriranno che nessuno può fare ciò che vuole e che tutti si devono impegnare, nel rispetto di regole che “naturalmente” divengono necessarie, e nasce così una vera e propria piccola “Costituzione”.
La performance utilizza i linguaggi della comunicazione teatrale e si fonda sull’idea del “gioco drammatico”. Attraverso una semplice storia drammatizzata si desidera invitare i bambini e i ragazzi e le loro famiglie alla necessità di avere una vera responsabilità personale, nella consapevolezza di avere, nella nostra società, non solo diritti ma anche doveri sanciti dalla Costituzione, che vanno conosciuti e applicati nella vita quotidiana, nelle piccole cose e nelle scelte di ogni giorno, non solo dai "grandi": si può e si deve cominciare da bambini.
Il teatro; nell'ottica dell'"Educazione alla teatralità" e del "gioco drammatico"; non deve essere considerato fine a se stesso, ma deve dare vita a un'attività che ha uno scopo educativo di formazione umana e d'orientamento: supportare la persona nella presa di coscienza della propria individualità e nella riscoperta del bisogno di esprimersi al di là delle forme stereotipate, credendo incondizionatamente nelle potenzialità dell'individuo. Allena gli individui ad affrontare con maggior sicurezza il reale, li aiuta a comprendere la difficile realtà sociale in cui vivono e li sostiene nel lavoro di crescita (G. Oliva, Il teatro come strumento di formazione umana nello sviluppo della creatività e della crescita personale).
L'educazione teatrale non ha una finalità a breve ma a lungo termine , non ha una "missione" e non deve "servire" a qualcosa è un progetto di crescita umana che è portatore, nel suo stesso essere, di un valore educativo, inoltre, a differenza dell'Animazione storica, non è "contro" la cultura dominante ma ne è una voce, non rifugge le istituzioni ma cerca al loro interno spazi d'intervento continuativi (ad esempio nella scuola si prospetta da tempo che possa diventare materia curricolare). In altre parole si può dire che l'Animazione teatrale abbia lasciato i panni dell'"azione militare" basata solamente sul fare, estemporanea, connotata politicamente, per vestire anche i panni del sapere.
Maggiori informazioni sul "gioco drammatico" posso essere trovate nel testo: "L'educazione alla Teatralità: il gioco drammatico" di G. Oliva edito da XY.it editore
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