L’origine del pupazzo animato è antichissima; scavi archeologici in Egitto e Mesopotamia hanno rivelato la presenza di figure mobili che avevano funzione sia rituale che di intrattenimento.
Il burattino “nostrano è mosso internamente dalla mano del burattinaio che agisce dal basso. I burattini giapponesi, detti bunrakuza, sono rigidi e alti da un metro e un metro e mezzo e sono vuoti internamente. Hanno costumi ricchissimi e vengono usati per la rappresentazione di poemi epico-cavallereschi sul mondo dei samurai. Per animarli occorrono tre burattinai che agiscono alle spalle del pupazzo.
Le notizie sull’origine e la diffusione in Occidente di burattino sono ancora oggi in gran parte da ricostruire. A ciò ha sicuramente contribuito la confusione tra i termini “burattino” e “marionetta”.
Notizie meno vaghe si reperiscono sui testi a partire dal XIII secolo, quando probabilmente i burattini vengono usati dai giullari nei loro spettacoli. Durante il Medioevo, inoltre, i fantocci animati venivano usati per le Sacre Rappresentazioni; ma il tipo di pupazzo adoperato era molto più simile all’odierna marionetta che al burattino. La storia delle origini di queste due forme di spettacolo va quindi di pari passo e il loro luogo di nascita è comune: la piazza.
E’ appunto in piazza che i burattini agiscono al seguito di ciarlatani e saltimbanchi, che se ne servono come richiamo per il pubblico.
Nel corso del XVII secolo si ha notizia dell’estendersi degli spettacoli di pupazzi animati dalle piazze ad ambienti chiusi, case e tetri. Si tratta però, ancora una volta, di spettacoli di marionette. Il loro repertorio passa in questa fase dalle Sacre rappresentazioni a spettacoli più elaborati come il melodramma.
L’autorità civile, religiosa e letteraria non elaborò particolari restrizioni per questa forma di spettacolo. Molto problematico era invece il rapporto con il “potere”: gli autori-attori erano poco ossequiosi verso le autorità e difficilmente controllabili in quanto i loro spettacoli molto spesso erano basati sull’improvvisazione.
Il termine burattino comprare per la prima volta nel 1580. Burattin è una maschera della Commedia dell’Arte. Controverso è il rapporto tra questo Burattino maschera e il burattino fantoccio ma, nonostante queste controversie il burattino continuò a essere presente sulle piazze Italiane e straniere.
Il personaggio più famoso del teatro dei burattini è Pulcinella. Durante tutto il XVIII secolo ha un successo strepitoso, è conosciuto in tutta Europa, fino a quando, nel 1789, Polinchiello viene decapitato con il re, perché giudicato troppo aristocratico.
Dopo la Rivoluzione Francese, con la nascita del teatro giacobino, le maschere entrano in crisi; si opera una riforma dei testi che privilegia la dignità dell’uomo.
Nell’Ottocento, accanto all’osservazione estetica, si unisce l’interesse per il tipo di repertorio offerto dal teatro dei burattino e marionette. In esso acquista un’importante fondamentale la satira che, per la situazione politica, censoria del tempo, non poteva scegliere che questi palcoscenici per esprimere la rabbia popolare.
In perfetta coerenza con le teorie romantiche del secolo, diventa altresì importante fissare i valori di questo tipo di spettacolo: si raccolgono i copioni degli spettacoli, nascono le prime compagnie stabili e i burattini ,per la prima volta, vengono indirizzati ad un pubblico infantile.
In epoca più moderna alcuni esponenti del Futurismo scelgono l’attore meccanico, la marionetta, per rendere il concetto di movimento e di ritmo.
La notorietà di questa forma di spettacolo non conoscerà mai un calo, a livello popolare, neanche durante la guerra.
In anni recenti l'interesse per questa forma di spettacolo si è maggiormente accentuato, grazie a quel fenomeno detto "folk revival" e all'introduzione nelle scuole grazie al teatro d'animazione. I materiali di costruzione adoperati non sono più limitati al legno e, da quando i burattini sono approdati in tv, anche le tecniche di animazione si sono arricchite e modificate.
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