Dopo una laurea in Sociologia sono riapprodata alla mia grande passione: il teatro, la danza e le arti espressive in genere.
giovedì 31 marzo 2011
Quelle storie nate in carrozza
mercoledì 30 marzo 2011
Lo spazio nella propedeutica della danza
Denishawn School
martedì 29 marzo 2011
Giochi ed attività musicali
- lo sviluppo motorio;
- l'esplorazione dello spazio;
- l'esplorazione del tempo;
- la conoscenza delle tradizioni popolari.
domenica 27 marzo 2011
La rosa bianca
venerdì 25 marzo 2011
Rudolf von Laban
- l'uso di una zona particolare del corpo, la zona che si muove;
- la direzione del movimento del corpo nello spazio;
- il ritmo di sviluppo della sequenza motoria e il tempo in cui viene eseguita;
- la posizione degli accenti e l'organizzazione delle fasi.
giovedì 24 marzo 2011
Bandiera madre
La danza moderna
mercoledì 23 marzo 2011
Memory sonoro
- vuoto;
- una monetina da 1 centesimo;
- chicchi di riso;
- sale grosso;
- coriandoli di carta;
- pallina di legno;
- pasta tipo orecchietta;
- graffetta per fogli;
- spaghetti;
- pezzi di cannuccia;
- elasticini.
martedì 22 marzo 2011
Giri di parole IV
lunedì 21 marzo 2011
Tecnica Release
- recupero dell'organicità del movimento;
- fluidità;
- elasticità;
- scioltezza delle articolazioni;
- consapevolezza dello spazio, del peso, del tempo e del flusso del movimento.
venerdì 18 marzo 2011
Bridging
- richiamando i ricordi parlando;
- riassumendo il "sentito" con una parola e collegare le parole a coppie.
giovedì 17 marzo 2011
Burattini
L’origine del pupazzo animato è antichissima; scavi archeologici in Egitto e Mesopotamia hanno rivelato la presenza di figure mobili che avevano funzione sia rituale che di intrattenimento.
Il burattino “nostrano è mosso internamente dalla mano del burattinaio che agisce dal basso. I burattini giapponesi, detti bunrakuza, sono rigidi e alti da un metro e un metro e mezzo e sono vuoti internamente. Hanno costumi ricchissimi e vengono usati per la rappresentazione di poemi epico-cavallereschi sul mondo dei samurai. Per animarli occorrono tre burattinai che agiscono alle spalle del pupazzo.
Le notizie sull’origine e la diffusione in Occidente di burattino sono ancora oggi in gran parte da ricostruire. A ciò ha sicuramente contribuito la confusione tra i termini “burattino” e “marionetta”.
Notizie meno vaghe si reperiscono sui testi a partire dal XIII secolo, quando probabilmente i burattini vengono usati dai giullari nei loro spettacoli. Durante il Medioevo, inoltre, i fantocci animati venivano usati per le Sacre Rappresentazioni; ma il tipo di pupazzo adoperato era molto più simile all’odierna marionetta che al burattino. La storia delle origini di queste due forme di spettacolo va quindi di pari passo e il loro luogo di nascita è comune: la piazza.
E’ appunto in piazza che i burattini agiscono al seguito di ciarlatani e saltimbanchi, che se ne servono come richiamo per il pubblico.
Nel corso del XVII secolo si ha notizia dell’estendersi degli spettacoli di pupazzi animati dalle piazze ad ambienti chiusi, case e tetri. Si tratta però, ancora una volta, di spettacoli di marionette. Il loro repertorio passa in questa fase dalle Sacre rappresentazioni a spettacoli più elaborati come il melodramma.
L’autorità civile, religiosa e letteraria non elaborò particolari restrizioni per questa forma di spettacolo. Molto problematico era invece il rapporto con il “potere”: gli autori-attori erano poco ossequiosi verso le autorità e difficilmente controllabili in quanto i loro spettacoli molto spesso erano basati sull’improvvisazione.
Il termine burattino comprare per la prima volta nel 1580. Burattin è una maschera della Commedia dell’Arte. Controverso è il rapporto tra questo Burattino maschera e il burattino fantoccio ma, nonostante queste controversie il burattino continuò a essere presente sulle piazze Italiane e straniere.
Il personaggio più famoso del teatro dei burattini è Pulcinella. Durante tutto il XVIII secolo ha un successo strepitoso, è conosciuto in tutta Europa, fino a quando, nel 1789, Polinchiello viene decapitato con il re, perché giudicato troppo aristocratico.
Dopo la Rivoluzione Francese, con la nascita del teatro giacobino, le maschere entrano in crisi; si opera una riforma dei testi che privilegia la dignità dell’uomo.
Nell’Ottocento, accanto all’osservazione estetica, si unisce l’interesse per il tipo di repertorio offerto dal teatro dei burattino e marionette. In esso acquista un’importante fondamentale la satira che, per la situazione politica, censoria del tempo, non poteva scegliere che questi palcoscenici per esprimere la rabbia popolare.
In perfetta coerenza con le teorie romantiche del secolo, diventa altresì importante fissare i valori di questo tipo di spettacolo: si raccolgono i copioni degli spettacoli, nascono le prime compagnie stabili e i burattini ,per la prima volta, vengono indirizzati ad un pubblico infantile.
In epoca più moderna alcuni esponenti del Futurismo scelgono l’attore meccanico, la marionetta, per rendere il concetto di movimento e di ritmo.
La notorietà di questa forma di spettacolo non conoscerà mai un calo, a livello popolare, neanche durante la guerra.
In anni recenti l'interesse per questa forma di spettacolo si è maggiormente accentuato, grazie a quel fenomeno detto "folk revival" e all'introduzione nelle scuole grazie al teatro d'animazione. I materiali di costruzione adoperati non sono più limitati al legno e, da quando i burattini sono approdati in tv, anche le tecniche di animazione si sono arricchite e modificate.
mercoledì 16 marzo 2011
Il Cavallo rosso
Giri di parole III
martedì 15 marzo 2011
Rossini incontra Luzzati
lunedì 14 marzo 2011
San Patrizio
Danza classica accademica
giovedì 10 marzo 2011
Coreografo
Costruzioni modulari con Geomag
mercoledì 9 marzo 2011
Mercoledì delle ceneri
Giri di parole II
lunedì 7 marzo 2011
Pedagogia della musica
- percepire l'altezza, l'intensità, la qualità e la bellezza dei suoni;
- educare il gusto estetico attraverso il riconoscimento e l'apprezzamento del "suono gentile";
- promuovere il coordinamento percettivo-motorio, modalità che l'educatrice riconosce quale risposta spontanea del bambino alla musica.
- le abilità percettive;
- la strutturazione spazio-temporale;
- la concentrazione e la memoria;
- i concetti: topologici, logico-matematici di seriazione e classificazione e di relatività;
- le procedure;
- l'espressione di sé e la comunicazione con diversi linguaggi;
- il pensiero creativo in un contesto di gruppo.
L'educazione musicale
- quello emotivo, dagli affetti;
- quello cognitivo, dell'intelletto;
- quello prassico, del fare.